Questa è la missione che ci hanno affidato i nostri capi reparto:
-disegnare una cartina del sentiero e del posto
-prendere nota dei punti di interesse/ di riferimento del posto che esplorerete
-ricreare in scala il sentiero
-individuare la flora del posto indicando il nome della spece
-cercate qualcuno del posto e fatevi raccontare qualche storia, leggenda, annetodo ecc.
-raccogliete la spazzatura che trovate lungo il sentiero
Abbiamo messo alla prova queste competenze:
Vi vogliamo raccontare che:
Come prima cosa abbiamo raccolto un po’ di fiori che c’erano vicino al bivacco e lungo tutto il sentiero( che stanno ancora seccando sotto un dizionario ma prima o poi cercheremo anche come si chiamano PS: non c’era il wifi su).
Abbiamo poi creato la cartina in scala divertendoci molto a sottolineare tutti i momenti ” critici ” della camminataLa mattina del secondo giorno quando siamo andate a restituire le chiavi al ristorante Misun La Font di Bessen Haut abbiamo intervistato una ragazza gentilissima che lavorava li e le abbiamo chiesto di raccontarci un po’ la storia del posto, ci ha spiegato che all’inizio della valle argentera si trovano dei menhir risalenti al paleolitico, che in queste zone veniva Vittorio Emanuele a cacciare il cervo e che essendo il lariceto più grande d’Europa qua veniva presa la legna che poi veniva utilizzata per fabbricare i mobili dei reali che venivano costruiti a sauze di cesana, piccolo paese che nel 1600 contava 1800 abitanti che erano tutti dediti alla falegnameria.
Ci ha poi raccontato che li e in altri 11 alpeggi tra val chisone e val di susa viene prodotto il plasentif, noto come formaggio delle prime viole e che in queste zone durante la seconda guerra mondiale i partigiani hanno costruito diversi bunker e rifugi.