PRESENTAZIONE
Ecco la nostra squadriglia:
capo sq: Anna Di Ruggiero
vice csq: Sofia Manodoro
Squadriglieri:
Gloria Dalfino (ha conquistato la specialità di infermiere)
Martina Caccioppoli (ha lavorato per conquistare la specialità di maestro dei nodi)
PRIMA IMPRESA
IDEAZIONE
IL SOGNO DI:
- imparare nuove tecniche
- migliorare tecniche già acquisite
- trasmettere nuove tecniche agli altri
La nostra Squadriglia con questa impresa vuole raggiungere i seguenti OBIETTIVI:
- imparare e approfondire le principali tecniche scout e condividerle con il reparto e i futuri esploratori e guide
- acquisire nuove competenze e conquistare specialità e brevetti
PROGETTAZIONE
MAPPA DELLE OPPORTUNITÀ:
NOME | IMPEGNO CONCRETO NELL’IMPRESA | POSTO D’AZIONE |
Anna | costruzioni | |
Sofia | costruzioni | fotografo |
NOME | IMPEGNO CONCRETO NELL’IMPRESA | POSTO D’AZIONE |
Gloria | fuochi | segretario |
Martina | nodi e legature |
MATERIALI ED ATTREZZI NECESSARI
OGGETTO | A COSA SERVE | CHI C’E’ L’HA | COSTO |
niente | |||
REALIZZAZIONE
La nostra impresa di specialità è iniziata con una grande idea: creare un libricino tutto nostro sulle tecniche e costruzioni scout, qualcosa che potesse essere utile agli altri e che restasse come ricordo del nostro lavoro di squadriglia. Abbiamo iniziato con un momento di confronto per scegliere insieme i posti d’azione. A gennaio iniziamo a lavorare per poi finire il 12 marzo, ammirando ciò che avevamo realizzato. Abbiamo lavorato in armonia, aiutandoci a vicenda quando serviva, anche se a volte c’erano delle opinioni diverse.
QUESTO IL NOSTRO LIBRICINO: https://prezi.com/view/3sPM9kqRSChULYpsDDiW/
VERIFICA
Ci siamo divertite e abbiamo collaborato. Abbiamo tutte rispettato i nostri incarichi e dato il massimo. Siamo cresciute tanto e non solo tecnicamente: abbiamo imparato a collaborare, ad ascoltarci e a credere nei nostri obiettivi. È stato faticoso, ma ce l’abbiamo fatta e ora siamo fiere della nostra impresa!
SECONDA IMPRESA
- riuscire a costruire qualcosa di grande sole
- sentirci capaci di superare le difficoltà che incontreremo
- mettere in pratica le tecniche imparate
La nostra Squadriglia con questa impresa vuole raggiungere i seguenti OBIETTIVI:
- costruire insieme una torre di avvistamento stabile, sicura e funzionale, mettendo in pratica le nostre conoscenze e ingegno
- vivere una fantastica avventura
- acquisire nuove competenze
PROGETTAZIONE
MAPPA DELLE OPPORTUNITÀ:
NOME | IMPEGNO CONCRETO NELL’IMPRESA | POSTO D’AZIONE |
Anna | fare il progetto della torre | ideatore |
Sofia | scrivere ogni cosa che decidevamo e appuntare tutto passo passo | segretaria |
NOME | IMPEGNO CONCRETO NELL’IMPRESA | POSTO D’AZIONE |
Gloria | fare foto e aiutare dove serviva | fotografa |
Martina | insegnare a chi non sapeva le tecniche per nodi e legature acquisite per la specialità |
MATERIALI ED ATTREZZI NECESSARI
OGGETTO | A COSA SERVE | CHI C’E’ L’HA | COSTO |
6 pali da 2m | struttura | reparto | |
9 pali da 1.5m | struttura | reparto |
OGGETTO | A COSA SERVE | CHI C’E’ L’HA | COSTO |
3 pali da 1m | struttura | reparto | |
30 cordini ca | struttura | reparto |
REALIZZAZIONE
Subito dopo aver finito la prima impresa ci siamo messe a lavoro per realizzare la seconda. ci siamo esercitate per un mese con nodi e legature, per poi fare la prima prova della struttura al San Giorgio. la prima volta, ovviamente, la struttura non era molto stabile, ma avendo provato già a farla per la volta dopo abbiamo capito gli errori e l’abbiamo rifatta, tenendo conto delle cose che la prima volta non andavano. quindi il 4 maggio ci siamo messe a lavoro e abbiamo finalmente realizzato una torre di avvistamento.















VERIFICA
Nella nostra seconda impresa, ci siamo messi alla prova costruendo una vera torre di avvistamento. All’inizio sembrava una sfida difficile, ma ci siamo messi subito al lavoro con impegno, spirito di squadra e tanta voglia di imparare. Ognuno aveva un compito preciso: chi legava, chi teneva fermi i pali, chi controllava le misure. Non sono mancate le difficoltà: qualche legatura da rifare, un po’ di fatica nel sollevare la struttura, ma insieme ce l’abbiamo fatta. Alla fine vedere la torre in piedi, stabile e sicura, ci ha resi fieri del nostro lavoro. Questa impresa ci ha insegnato che con collaborazione e pazienza possiamo superare ogni ostacolo.
MISSIONE
La Missione affidataci dai capi consisteva nell’arrivare in bici in un luogo indicato, costruire un rifugio e passarci la notte. Gli obiettivi erano diversi: mettere alla prova la nostra autonomia, usare le tecniche scout imparate, affrontare una piccola avventura insieme e rafforzare lo spirito di squadriglia.
Non ce l’aspettavamo così intensa! Credevamo fosse più semplice, ma tra la fatica del tragitto in bici, la ricerca del posto adatto e la costruzione del rifugio, ci siamo davvero messi alla prova.
Abbiamo affrontato la missione con entusiasmo, ma anche con qualche momento di stanchezza e tensione. Abbiamo collaborato, discusso, deciso insieme come montare il rifugio, diviso i compiti, aiutato chi era più in difficoltà. Le legature, la scelta dei pali, il fissaggio del telo: tutto ha richiesto pazienza e lavoro di squadra.
Abbiamo imparato a comunicare meglio, a non arrenderci, a organizzarci con ciò che avevamo.
inoltre ci è stato assegnato il compito di progettare un angolo di squadriglia per il campo estivo, diverso dal solito, utilizzando tutte le tecniche imparate fin’ora.
LA NOSTRA VERIFICA DELLA SPECIALITÀ:
Giunti alla fine del nostro percorso per la specialità di squadriglia, possiamo dire con orgoglio che abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo posti. Le imprese e la missione ci hanno messo alla prova, ci hanno fatto crescere come singoli e come gruppo, e ci hanno fatto capire quanto sia importante la collaborazione, la costanza e la preparazione.
La prima impresa, il libricino con tutte le tecniche e costruzioni scout, ci ha permesso di approfondire la teoria e renderla fruibile anche per gli altri, lasciando qualcosa di concreto e utile al Reparto. La seconda impresa, la costruzione della torre di avvistamento, ha richiesto invece grande impegno fisico, organizzazione e precisione tecnica: ognuno ha avuto un ruolo fondamentale e il risultato è stato il frutto del lavoro di tutti. Infine, la missione in bici e la notte nel rifugio ci hanno fatto vivere un’esperienza di vera autonomia e spirito scout.
La squadriglia è cambiata: più unita, più consapevole delle proprie capacità, più pronta ad affrontare sfide nuove. Abbiamo imparato a organizzarci meglio, ad ascoltarci, a sostenerci a vicenda.










